Avviso di garanzia per Conte e sei ministri. Un avviso di garanzia è stato ricevuto dal Premier Giuseppe Conte e da sei ministri della sua squadra di governo. Gli avvisi di garanzia seguono le centinaia di denunce che avvocati, cittadini e un’associazione di consumatori hanno sporto nei confronti del governo nei mesi scorsi.
Tra gli avvocati in questione, troviamo Carlo Taormina, ex parlamentare di Forza Italia e all’epoca difensore di Annamaria Franzoni, la mamma di Cogne. Le motivazioni delle denunce sono riferite alla gestione dell’emergenza Coronavirus e chiamano in causa vari articoli del nostro codice penale.
Si tratta dell’articolo 110 (pena in concorso), articolo 283 (attentato contro la costituzione dello Stato), articolo 294 (attentati contro i diritti politici del cittadino), articolo 323 (abuso d’ufficio), articolo 438 (epidemia colposa), articolo 452 (delitti colposi contro la salute pubblica), articolo 589 (omicidio colposo).
Oltre al Premier, destinatari dell’avviso di garanzia sono anche sei dei suoi ministri. Si tratta del Ministro della Salute Roberto Speranza e i Ministri Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini e Luciana Lamorgese.
Quindi le denunce non hanno toccato solo il Premier e il Ministro della Salute ma anche altri ministeri sulla carta meno coinvolti dall’emergenza sanitaria, come il ministero della Difesa e quello dell’Economia.
Degli avvisi di garanzia ne ha dato notizia lo stesso Premier Conte in un lungo post sulla sua pagina Facebook. Conte spiega che l’avviso di garanzia è un atto dovuto e che la stessa Procura di Roma ha già chiesto l’archiviazione del procedimento bollando come “infondate e dunque da archiviare” le denunce esaminate.
Sempre nel post citato, “Il presidente del Consiglio e i ministri si dichiarano sin d’ora disponibili a fornire ai Magistrati ogni elemento utile a completare l’iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione”.
Conte aggiunge che il suo esecutivo si è rivolto a “scienziati ed esperti per disporre costantemente di una base scientifica di valutazione dei dati epidemiologici”. Il Premier ha fatto ricorso “ai principi di precauzione e trasparenza e ai criteri di adeguatezza e proporzionalità”.
Conte ribadisce che lui e i suoi ministri si sono “sempre assunti la responsabilità, in primis politica, delle decisioni adottate” e di aver “sempre agito in scienza e coscienza”. Occorre ricordare, in conclusione, che la Procura di Roma ha ritenuto di chiedere l’archiviazione per queste accuse, che si riferiscono a reati molto pesanti ma che evidentemente non trovano riscontro penale nei fatti.
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